Dialogo Aperto: problemi di fede, di religione, di religiosità


"Dialogo aperto": Testimonianze

Mi chiamo Barbara.
Ho 23 anni e mi trovo in una situazione direi quasi tragica.

Per motivi vari sono andata via di casa molto giovane per essere libera, cercando di vivere del mio lavoro: lavoro saltuario come assistente o accompagnatrice di persone anziane o malate.
Ho conosciuto un ragazzo e mi sono messa con lui accogliendolo nel mio modestissimo alloggio.
All'inizio l'ho accolto per compassione, perché più disgraziato di me. Era solo, proveniente dal Marocco, senza un lavoro e con poca salute.
Purtroppo aveva il vizio di bere e, quando veniva a casa alticcio, mi maltrattava, e anche mi picchiava.
Nonostante tutto gli volevo bene e dividevo con lui le mie miserie.

Ho conosciuto la droga, ho contratto anch'io il vizio di bere e per somma disgrazia ora sono malata anche di Aids.
La padrona di casa mi ha sfrattata e sono senza soldi.

Le medicine per curarmi costano parecchio, ma se non le prendo cado in forte depressione.
Sono già stata in casa di cura per malattie psichiche, ma non ho resistito.

Tutto quello che ho detto è per mettere in risalto la mia situazione e per arrivare alla conclusione: ho conosciuto persone meravigliose che mi hanno aiutata disinteressatamente e mi hanno ridato la fiducia nella vita.
Con loro ho cominciato un cammino di fede: la preghiera mi è di grande conforto e mi dà la forza di combattere la dura battaglia per sopravvivere.

Ora ho smesso di bere e di drogarmi, ma ho bisogno di cure e di assistenza e queste persone, che con me non solo pregano, ma fanno, come si suol dire, i fatti, mi stanno accompagnando in una comunità per recupero drogati e malati come me. Sono contenta di andarci e ringrazio il Signore per la serenità che mi dà e per gli angeli che mi ha messo accanto.

Vorrei che tutti i ragazzi che hanno dei problemi come i miei scoprissero la via giusta, che porta a Dio.


Sono una ragazza trentenne.

Non molti anni fa frequentavo gruppi yoga, meditazione, ero un po' impegnata nel sociale, ma non avevo trovato una risposta ad alcune esigenze che sentivo nel cuore: perché vivevo; qual era il senso della vita; perché nel mondo c'erano tante ingiustizie, ecc.

Avevo idee confuse anche riguardo alla possibilità di una sopravvivenza dopo la morte: avevo sentito parlare di reincarnazione e ne ero incuriosita.
In mezzo a questa confusione, inaspettatamente mi accaddero tre fatti:

I) Mi venne a trovare una persona che leggeva la Bibbia come se la parola letta fosse a me diretta.

II) Mi ammalai di una lombosciatalgia dolorosissima abbinata a depressione.

III) Incontrai in un ambulatorio di barriera una giovane infermiera, che, con semplicità mi annunciò che aveva consacrato la sua vita a Cristo: seppi poi che si trattava di una suora laica.

Soprattutto quest'incontro mi colpì, perché vidi la suorina sempre serena e attenta ai miei affanni interiori.
Da tanto tempo non avevo conosciuto alcuno capace di avere compassione di me e che, nello stesso tempo, non mi giudicasse.

A 33 anni ascoltai con stupore un annuncio e cioè che Qualcuno era morto e risorto anche per me, per unirsi alla mia umanità bruciata, ma non distrutta, uno che non mi giudicava per ciò che avevo fatto fino ad allora, ma che se volevo, era pronto a riaccogliermi con amore.

Mi dissi: "O questa suora è matta o ha veramente incontrato Cristo".
Scelsi la seconda ipotesi: se Gesù era vicino a me attraverso quella presenza, ebbene avrei accettato la sfida: la chiesa, corpo mistico di Gesù mi aveva aperto la porta, la porta del cuore.


Sono E. C. ed ho 47 anni.
Sono felicemente sposato, ho un bel bambino di sette anni, sono sereno perché ho scoperto la ragione della mia vita e mi sento realizzato.
Però non è stato sempre così.

Ho passato i miei primi 38 anni di vita nella totale indifferenza verso la Chiesa, anche se quando ero un ragazzino ho fatto il chierichetto ed ero iscritto all'Azione Cattolica: al paese dove vivevo tutti facevano così...
Nella primavera del 1988 mi sono quindi ritrovato: trentottenne scapolo ed introverso, insoddisfatto ed in crisi di solitudine (i miei pochi amici si erano ormai tutti sposati) a Rimini alla Convocazione nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo.
Mi ci aveva tirato per i capelli una amica che da poco frequentava un gruppo di preghiera del R.n.S.
Mi aveva fatto una testa così!!!... e un po' per questo, un po' a causa del mio stato di depressione, avevo accettato di andarci.
Al termine della prima giornata mi ero convinto che avevo sbagliato a lasciarmi attirare in quell'ambiente e mi dicevo: "Questi sono tutti esaltati!!! Ed infatti ho trascorso il dopo cena a polemizzare con alcuni fratelli.
Era però nel pomeriggio del giorno dopo che il Signore mi aspettava... Infatti, prima della celebrazione eucaristica era in programma un'ora per le confessioni.
Già durante la breve introduzione penitenziale mi ero accorto che qualcosa stava succedendo in me, poi, quasi all'improvviso ho visto chiaro nel mio cuore ed ho provato un senso di profonda tristezza: stavo quasi inconsciamente mettendo a confronto tutta la mia vita passata con l'immenso Amore di Dio... quell'immenso Amore, che io sentivo in quel momento manifestarsi in me sotto forma di una Divina Umiltà, che mi aveva creato per Amore, riscattato per Amore con la morte di Croce e mi aveva aspettato per 38 anni!

Ora ricordo quei momenti come bellissimi, ma allora erano tremendi perché in me si era accesa una battaglia titanica fra il demonio che abitava stabilmente e comodamente nel mio cuore e Gesù Cristo che aveva deciso di farmi suo un'altra volta!

Ho pianto molto, con lacrime copiose, per tutto il giorno e per i giorni successivi, ma non mi ero ancora deciso a confessarmi!
Il demonio aveva ancora molto potere su di me, ma ormai il mio cuore era aperto all'opera del Signore che da quel giorno vi era entrato e combatteva per me una battaglia che, giorno dopo giorno, mi liberava di tutti i macigni che Satana accatasta nel cuore di coloro che vivono nell'indifferenza di Dio; sono macigni che rispondono al nome di: Amor proprio, Egoismo, Indifferenza verso il prossimo, Bestemmia, Pornografia, Menzogna...

Nei giorni successivi ho pregato Gesù (l'ho pregato come sapevo, con tutte le preghiere che mi erano state insegnate e ricordavo e, come riuscivo, con la preghiera spontanea che scaturiva dal mio cuore che stava man mano guarendo)... ed il primo venerdì del mese successivo, mi sono confessato ed ho fatto la S. Comunione!.

E MI SONO SENTITO FELICE PER LA PRIMA VOLTA DOPO ANNI !

Ora, dopo nove anni, posso dire che quello era solo l'inizio della manifestazione dell'Amore di Dio per me!
Nel breve spazio di alcuni mesi l'azione dell'Amore di Dio ha modificato il mio carattere fino ad allora chiuso ed introverso... ho smesso di fumare... ho conosciuto Caterina, che è diventata la mia sposa e con la quale divido l'amore per Luca nostro figlio. Ma soprattutto ho iniziato un cammino irreversibile verso la meta a cui deve tendere ogni credente e cioè la SANTITA'!, che è poi nient'altro che renderci meritevoli di andare ad occupare quel posto che Dio ci ha preparato e che Gesù Cristo, con la sua Morte e Risurrezione ha guadagnato a tutti noi.

Sia gloria al Signore Gesù!

Sia gloria a Lui per questo momento in cui la mia Fede, il mio Amore per Gesù hanno fatto un altro passo avanti.

Auguro a tutti di provare le gioie di una profonda e consapevole conversione; di ritrovarsi ogni sera con la pace di Gesù nel cuore!


Mi chiamo Paola,
ho 47 anni e vorrei raccontare, il più brevemente possibile, la storia della mia vita.

Fin da piccolissima sono stata in collegio dal momento che mia madre conduceva una vita disordinata: non aveva un lavoro, conviveva con un ubriacone che passava molti mesi in carcere per furtarelli e via del genere.
Purtroppo, quando avevo otto anni, in un breve intervallo passato a casa, abusò di me e questo lasciò un segno profondo nella mia psiche.

A 12 anni mia madre mi tolse dal collegio, ma, non avendo una casa, eravamo costrette a dormire su macchine lasciate aperte dai proprietari. Il mio vero padre era a me sconosciuto (seppi poi che era una persona autorevole!).

Mia madre mi affidò allora ad una associazione caritatevole e qui trovai una persona alla quale dissi: "Finalmente ho trovato un cuore aperto"
Avevo tanta voglia di studiare e questa persona mi prese in casa come tutrice (mia madre intanto aveva perso la patria potestà per la vita che conduceva) e mi mandò in uno dei migliori istituti privati della città.
Ottime pagelle per le materie di studio, pessimi voti in condotta.

Avevo un caratteraccio, ma ero molto sincera, forse fin troppo perché dicevo a tutti ciò che pensavo!
Da scuola mi cacciarono, e la tutrice, pensando di aiutarmi meglio dal momento che lei era sola e doveva occuparsi di molte attività oltreché della scuola dove insegnava, mi affidò ad una famiglia sua conoscente.
Anche qui stancai presto il capo famiglia!

E cominciò il mio passaggio da un affidamento all'altro.

Ero ribelle, feci un sacco di fesserie come pagare con assegni a vuoto, aiutare il mio patrigno come palo nei suoi furti, così finii in prigione.

Conobbi uomini con cui condivisi esperienze tutte negative, ma non mi sposai mai né ebbi figli.
Non conobbi la droga, per fortuna.

Non ho mai perso i contatti con la mia ex tutrice, che sempre mi consigliò per il meglio sopportando le mie scorrettezze.
Cambiai diversi lavori, perché non sapevo tacere e volevo farla da padrona: per esempio, mi hanno detto, che impiegata presso un avvocato facevo io, prima di lui, gli interrogatori di rito, e, in un ospedale, mi sostituivo ai medici per dare consigli e suggerire terapie.

Finalmente, dopo numerose esperienze, misi giudizio!

Infatti incontrai un'amica che divise con me il suo alloggio, mi aiutò finanziariamente e poi mi trovò un lavoro che ancora svolgo.

Debbo confessare che, forse per gli insegnamenti ricevuti dalle suore dei vari collegi, forse per l'affetto della mia tutrice, che mi aiutò anche a scoprire Dio e la sua misericordia, non persi mai la fede, quella con la effe maiuscola, e questo mi diede la forza di cambiare, sia il mio carattere che il mio modo di vivere.
La mia amica purtroppo morì di cancro ancora giovane e mi lasciò il suo alloggio e altre cose.
Forse dal cielo mi aiutò ancora di più, dal momento che poco dopo la sua morte incontrai un bravo ragazzo con il quale ora sono felicemente sposata e finalmente, con la sua, ho anch'io una vera famiglia.

Riconosco che, nonostante tutto, il Signore mi ha sempre aiutata e gli sono profondamente riconoscente, tanto che ora, con il mio consorte, frequento un gruppo di preghiera a cui partecipa anche la mia ex tutrice e mi sento veramente realizzata.


Dialogo Aperto

Conversazione Amichevole

Piacere, Mariangela



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