Cercando la "Grande Esclusa" tra i libri monzesi.

1) La grande esclusa. Componenti storiche, psicologiche e culturali della letteratura infantile. A cura di Francelia Butler. Milano, Emme, 1978.

2) La definizione è di Gianni Rodari, citato in: Argilli Marcello. Gianni Rodari. Una biografia. Torino, Einaudi, 1990, p.116 n.7

3) In questi termini Remo Ceserani, citato in: Boero Pino. Una storia, tante storie. Guida all'opera di Gianni Rodari, Torino, Einaudi, 1992, p.20

4) "Ouvrage capital, contenant des figures mobiles de l'invention de l'auteur et gravées sur bois par le peintre Oestendorfer", cfr. Brunet Jacques Charles. Manuel du libraire. Paris, Firmin Didot, [1860-65], "Apianus (Petrus)".

5) Alla fiera del libro per bambini di Bologna (1990) fu presentata una raccolta di libri mobili provenienti da diversi paesi del mondo, dalla brochure dell'esposizione ricaviamo le informazioni citate, cfr. Magical Movable Books 1560-1990. Presented at the Bologna Children's Book fair, [s.n.t.].

6) Le opere sono citate solo a titolo esemplificativo, non tutto quanto è stato registrato nella bibliograia viene preso in considerazione in questa sede. Per facilitare il riscontro delle opere e degli autori si fa uso della stessa parola d'ordine della bibliografia.

7) Per la precisione nella sezione III del catalogo, "Libri per la gioventù. Diletto, educazione, istruzione", cfr.

8) Per la Francia ebbe la stessa funzione la raccolta di Charles Perrault, Les contes de ma mer l?oye, 1627, cfr. Ferroni Giulio, Storia della letteratura italiana. Dall'Ottocento al Novecento, Torino, Einaudi, 1991, p.411.

9) Ferroni, p.411.

10) Ferroni, op. cit., p.412.

11) Scorrendo la bibliografia ci si renderà anche conto che i libri scolastici sono secondi per quantità solo ai libri di narrativa.

12) La scheda è disponibile sul catalogo della mostra.

13) Infatti nell'edizione dei Fabliaux et contes du Moyen Age, il testo risulta interlineato da note di traduzione manoscritta, probabilmente di mano di Maria Greppi Porro.

14) Si veda in bibliografia fra i libri della Civica le note d'apparato ai libri del Fondo Greppi Porro.

15) Stando agli ex libris le famiglie monzesi sono quelle dei Fossati, dei Pagnoni, dei Seconaghi, dei Bellini, dei Molteni.

16) Altri libri stampati a "grandi lettere" sono annotati nella bibliografia.

17) Alla mano di Bucci si devono le illustrazioni de il libro degli animali di Fabio Tombari, esemplare della Biblioteca Civica di Monza.

18) Se ne veda la scheda in altra parte di questa pubblicazione.

19) Le biblioteche monzesi non conservano alcuna copia del giornalino; ricaviamo le notizie dalla copia conservata presso la biblioteca Braidense di Milano.

20) cfr. Bollettino delle pubblicazioni italiane. Firenze, presso la Biblioteca Nazionale Centrale, 1930, maggio, n.334, scheda n.3673.

21) Chin, Fantini e Nardi, artisti oltre che illustratori, collaborano anche al "Corriere dei piccoli", cfr. Pallottino Paola, Storia dell'Illustrazione italiana. Bologna, Zanichelli, 1988, pp.229, 250, 255.

22) Dopo il 1936 non si sono reperite altre annate del periodico.

La "grande esclusa". Con questo titolo, una ventina di anni fa, veniva pubblicata una serie di saggi sulla disattenzione della cultura alta nei confronti della letteratura infantile 1. In quella raccolta si andavano considerando le ragioni per cui i libri per l'infanzia venivano esclusi dalla letteratura tout court, marginazione imputabile, come è stato detto, ai critici e agli storici ufficiali, "quelli coi pantaloni lunghi" 2. Eppure la letteratura infantile ha prodotto le sue opere, quasi in semi-clandestinità, al margine della cultura degli adulti, ché degli adulti usava il linguaggio e i modelli e negli adulti aveva i suoi mediatori, "i narratori di storie (balie, nonne, mamme, scrittori d'infanzia), i fornitori di sapienza e modelli di comportamento (maestri di scuola, nonni, padri)" 3.Cercando la "grande esclusa", un po' per pagare un debito, un po' per curiosità, è stato compiuto un viaggio nelle scansie delle biblioteche monzesi. La ricerca e il suo risultato (la bibliografia) rappresentano un primo approccio, sicuramente perfettibile, nei confronti di questo particolare settore del patrimonio librario locale. L'attenzione è stata volta a riscontrare cosa offrisse ai ragazzi la biblioteca pubblica, cosa essi leggessero in famiglia, senza lasciarsi troppo attrarre, durante la ricognizione, dei nomi dei classici per la gioventù. Le assenze illustri nella bibliografia si devono alla scelta fatta in sede di progetto della ricerca, di privilegiare, quando necessario, le opere espressamente scritte per i più piccoli ed i libri-gioco e i libri-mobili.

I libri animati hanno una ascendenza antica e non oscura: il primo esempio è il Cosmographicus liber, un'opera astrologica del matematico Pietro Apiano (1495-1520) stampato la prima volta nel 1524 4. Nel secolo XVIII fu un libraio inglese a pensare di fare delle Harlequinades, così furono allora chiamati i libri mobili, un libro per ragazzi. La fortuna del libro mobile continuò nel secolo XIX per opera di stampatori inglesi e tedeschi, dura tutt'oggi 5.

Veniamo ai libri annotati nella bibliografia (133): gli esemplari provengono dalla Biblioteca Civica di Monza (88), dal Museo Etnologico Monza e Brianza (29), dall'archivio Bucci di Monza (11), da una raccolta privata monzese (4) e dalla Biblioteca Nazionale Braidense di Milano (1).

Iniziamo una breve analisi della bibliografia 6 dai libri della Civica, già appartenenti alla Biblioteca Popolare di Monza (63) e alla raccolta privata Greppi Porro (25). La Popolare contava nella sua dotazione circa seicento opere per ragazzi descritte puntualmente nel catalogo del 1918 7.Alcuni frontespizi dei libri della Popolare, recano anche il timbro ad inchiostro delle Scuole primarie comunali e della Società di lettura e conversazione di Monza, attestando in tal modo la presenza e la circolazione di quei volumi in ambiti eterogenei della comunità cittadina. Fra i libri della Popolare troviamo Il pentamerone ouero lo cunto de li cunte, le fiabe raccolte da Giovanni Battista Basile per "lo trattenimento de li peccerille". Datata 1674, l'edizione è la più antica della bibliografia.

Nel solco della tradizione della fiaba popolare si andò formando, a partire dal secolo XVII, la letteratura infantile che nell'antologia di Basile trova, per l'Italia 8, la sua origine riconosciuta 9. Allo stesso genere narrativo fiabesco appartengono l'edizione francese delle Fables de La Fontaine illustrées, il C'era una volta di Luigi Capuana, Enrico di Ferro ed altre fiabe tedesche di Enrico Engelmann e la raccolta di fiabe giapponesi, Momotarò, in grande formato oblungo con belle illustrazioni d'ambiente.

Per i più piccoli scrivono zia Mariù Le storie per voi bambini e Térésah Ridibene e Quasibel. Volume, quest'ultimo, edito da La Scolastica di Ostiglia in una collana per l'infanzia. Altrettanto faceva l'editore Paravia di Torino con la collana "Zia Mariù", di cui abbiamo Ninna… Nanna e altre novelle di Maria Merlo. Dal secolo XIX, con la diffusione della scolarizzazione, acquistava spazio, accanto alla fiaba, un genere narrativo più realistico, che aveva nei ragazzi e negli adolescenti i suoi lettori privilegiati 10. Racconti avventurosi, storici, umoristici, pedagogici. Le firme della nostra bibliografia sono, ad esempio, quelle di Jack La Bolina, del Capitano Marryat, di Robert Marie Halt, di Alphonse Daudet e di Pietro Thouar. Invece Ignazio Cantù, Antonio Sergent, Fiorneza, la Contessa Ségur, la Marchesa Colombi danno corpo al racconto morale, alla novella pedagogica, al ricordo autobiografico esemplare. L'intenzione pedagogica, abbandonato il modulo narrativo, assume ora la forma precettistica del manuale di etica - talora ravvivato dal sentimento patriottico - e del manuale di garbata educazione, con le firme di valore di Pietro Thouar e Niccolò Tommaseo; ed anche la forma del manuale pratico come quello di economia domestica che Ida Baccini dedica alle future masaie. Il libro scolastico ha i suoi testimoni nei libri di lettura - basti fra tutti l'esempio del Giannetto di Luigi Alessandro Parravicini -, di anatomia e di igiene, di geometria, di apprendimento delle lingue, di storia e di letteratura 11. Si evidenziano due atlanti per le loro splendide carte geografiche: il primo di Theodoro Menke, di geografia antica, ed il secondo, di geografia moderna, curato da Carlo Rossari. A fra da contrappeso a tante letture morali e scolastiche provvede la narrativa di genere "catastrofico", che ha nel monello, recidivo dalla prima all'ultima pagina, il protagonista tradizionale. Pur assente >Giannino Stoppani, in arte Gianburrasca, ne fa per noi bravamente le veci Philibert di Henri Avelot. Si è anticipato che fra i libri della Civica si trovano anche quelli dell'insegnante di lingue Maria Greppi Porro 12.

Sono libri di fiabe e racconti per lo più in lingua (francese ed inglese) in parte erano utilizzati come testi di traduzione scolastica 13 e in parte dovevano soddisfare una passione personale per le edizioni di lusso e riccamente illustrate quale quella francese de Le petit lord di Frances Hodgson Burnett 14. Al fondo Greppi Porro appartengono gli unici periodici per ragazzi reperiti nelle biblioteche monzesi: uno tedesco, "Jugend-Gartenlaube", due fogli illustrati francesi, "St. Nicolas" e "Album des belles images", e l'italiano "Giornale dei fanciulli". Possono essere considerati esempi indicativi di letture in famiglia i volumi oggi conservati nel Museo Etnologico Monza e Brianza: in maggioranza testi narrativi (17 su 29) fra cui due classici Cuore e Pinocchio e due volumi dell'editrice monzese Cartoccino firmati da Nonno Ebe e Walfredo Nobili. Utilizzati direttamente dai bambini, questi libri erano collocati nella stanza dei giochi, lontano dalla compassata biblioteca famigliare 15, dove non potevano trovare luogo un Gira… gira, libro-gioco già mobile nel titolo, ed un Pierino Porcospino vivente, cioè animato. Un libro per giocare, Libro giocattolo, in grande formato tutto da ritagliare (per nostra fortuna non troppo utilizzato dal suo possessore), ci viene da un'altra raccolta privata monzese a cui appartiene anche un Pinocchio in edizione adattata "ai più piccini" sia nel corpo grande del carattere tipografico per facilitare la lettura 16, sia nelle tavole a colori sagomate a piani sovrapposti per restituire una visione tridimensionale.

Qualche giovanissimo scolaro della medesima famiglia deve poi aver utilizzato l'abbecedario Graziella letterata e zoologa, unico esemplare di libro di stoffa reperito e stampato dal Cartoccino di Monza. Nella bibliografia si trovano altri abbecedari dovuti alla passione per il mondo infantile del pittore, monzese d'adozione, Anselmo Bucci (1887-1955) 17. Passione confermata anche da una nota manoscritta di Aldo Carpi (1886-1973), altro artista, che faceva dono all'amico Bucci di un sillabario curato da Pietro Ravasio nel 1880.

Si è più volte citata la casa editrice Cartoccino: monzese e specializzata nell'editoria per ragazzi 18, il Cartoccino pubblicava anche due giornali per ragazzi: il quindicinale "Viaggi e avventure di cielo, di terra e di mare" e il settimanale "Il cartoccino dei piccoli". Entrambi i periodici contenevano testi e disegni originali.

Il "Cartoccino dei piccoli" 19 nasce il 25 dicembre 1929 20, ha cadenza settimanale, formato in-4°, ogni fascicolo è venduto al prezzo di 50 centesimi. La formula editoriale prevede raccontini, storielle figurate, filastrocche, poesie, giochi e la pagina delle costruzioni da ritagliare. Per i più piccoli i personaggi di "Tututrù e Maccabù", "Strozzapolli", "Meo Trombetta", "Zibillo", "Ciondolino", "Peppa e pupa"; per i più grandi i racconti di Kipling, Gian Dauli, Ivan l'intrepido, le avventure poliziesche di Occhiolungo. Le firme dei testi sono quelle di Zietta Liù (Lea Maggiolli Bartorelli), Nerea (Mariuccia Agradi), Lydia Trioni Capece, Marily (Maria Zivelli), Giuseppe Rigotti, Rosa Fumagalli, Livio Auber, Anna Margherita Chiarotto. Dall'angolo della posta, le "Chiacchieratine con Zietta Liù", sappiamo che il settimanale aveva diffusione nazionale: le lettere giungono in redazione da tutta la Penisola e la testimonianza di un vecchio lettore monzese ci ha detto che il giornalino veniva distribuito per via aerea nelle città italiane più importanti. Un cenno meritano gli illustratori fra cui Rino Bertarelli (che è anche il direttore del giornalino), Chin (Enrico Castello), Luisa Fantini, Antonio Maria Nardi 21, Roberto Sgrilli. Il settimanale dovette probabilmente cessare la pubblicazione nel corso del 1936. Nel numero del 1 giugno di quell'anno si avvisano i lettori della sospensione della pubblicazione: la temporaneità annunciata dovette essere in realtà definitiva 22.

Quali indicazioni si possono trarre in chiusura di queste note? A partire dal primo dopo-guerra, per quanto si è potuto rilevare, a Monza esisteva una circolazione di opere per l'infanzia e per la gioventù di una certa consistenza. La Biblioteca Popolare aveva in catalogo circa seicento opere per ragazzi, narrativa e testi di supporto scolastico. Nelle famiglie, e dobbiamo supporre solo nelle più privilegiate e quindi in ambito ristretto, si prestava una certa attenzione alla lettura infantile ed ai libri gioco. Con l'avvento della casa editrice Cartoccino, negli anni '30, ad un aumento locale della produzione libraria specializzata dovette seguire un aumento generalizzato, meno settoriale, del consumo di libri di lettura e di libri gioco, sostenuto anche lui dalla circolazione di due giornalini.

Si è parlato di "indicazioni": i dati raccolti in questa occasione non sono tali da poter trarre delle conclusioni maggiormente circostanziate. Ma si deve anche dire che il tema della pubblicazione e della mostra attuale non è specificatamente bibliografico, "Leggere, scrivere, giocare un tempo…", una futura occasione, specialistica, potrà approfondire quanto per ora si è riusciti ad indicare.


  Queste pagine sono realizzate ed ospitate da: www.seeandlisten.it
  Per contattarci: contact@www.seeandlisten.it
Sommario Planimetria Indietro Avanti