Il Papa "verde"
L'Enciclica ecologica
a cura del cap. d. m. Emilio Giuliano Bacigalupo
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Opinioni raccolte e suggerite quale spunto di riflessione
Mind, Energy and Civilization


Nel giugno scorso abbiamo letto l'intervento, ecologico e non solo, contenuto nell'Enciclica "Laudato sì": 184 pagine firmate Franciscus, precedute dalla guida ispirata di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food (19 pagine) e seguite da vari indici a cura di Giuliano Vigini (23 pagine). Edizioni San Paolo.
Il Pontefice interviene, con vastità e profondità enciclopedica, sull'attuale problema del dissesto materiale del pianeta e sul degrado morale dell'umanità: causa ed effetto reciproci.
Francesco auspica la cura della "casa comune" e inizia lodando il Signore come cantava San Francesco d'Assisi nel mirabile Cantico delle Creature; e propone in chiusura di questo speciale documento "Preghiere per la nostra terra".
Il Papa cita le posizioni espresse in argomento dai Suoi predecessori e da vari Sinodi Vescovili nel mondo. Insiste autorevolmente sulle sempre più urgenti misure di salvaguardia della natura, fauna e flora, e di promozione responsabile dei politici e degli esperti.
A questo proposito ricordavo - tema "Emergenze ambientali" Notiziario dell'Immacolata, dicembre 2006 - che Benedetto XVI aveva deplorato, nell'Angelus del 12/11/2006, i danni recati dall'uomo a sé stesso quando altera gli equilibri dell'ambiente circostante.
Oggi non è solamente un messaggio laico, di energia~ecologia~economia, è un binomio Fede/Ragione nell'unicità dello stile di vita, materiale e spirituale.
Il monito di Papa Francesco si potrebbe sintetizzare attuando il controllo dei consumi, di conseguenza degli sprechi, più che nel controllo delle nascite, pur responsabilmente volute.
Qui si inserisce il problema di come "Nutrire il Pianeta" logo immaginifico dell'evento EXPO a Milano, in cui tanti Stati del mondo fanno a gara per proporsi a fornire cibo a molte popolazioni lontane.
Parte dello squilibrio alimentare é evitabile riducendo gli eccessi commerciali di società maestre nell'apparire e nell'omologare.
Il Pontefice va letto ed apprezzato nella Sua interezza esplicativa e nella Sua tensione teologica, ma qui mi è difficile tratteggiare tutte le Sue sfumature di linguaggio, vuoi evocativo che educativo.
Ne fa testo la quantità degli indici conclusivi di riferimento bibliografico, da quelli biblici alle citazioni del Magistero, a quella di illustri autori: sui quali emerge la grandezza poetica di San Francesco d'Assisi "Laudato sì, mì Signore per sora nostra madre Terra". La quale è stretta dai propri limiti della misurazione della sua sfericità, da quelle dei mari e dei monti, dai siti inospitali come le Calotte polari. Se ne ricava un rapporto tra le esigenze vitali dei popoli e la disponibilità della superficie di accoglienza: il risultato è quanti metri quadrati sono fruibili per ogni essere umano, cioè "l'impronta ecologica". [1]
Trattasi di una variabile tra valori alti nelle zone difficili e bassi negli agglomerati urbani, comunque la media sta superando il limite di guardia.
Ecco il Papa auspicare una "conversione ecologica" concetto ripreso dal Cardinale Angelo Scola nella relazione del 30/6/2015 all'EXPO sull'Enciclica Papale, in cui l'invito ad attualizzare il Vangelo richiama un senso rivoluzionario.
Sono stato piacevolmente sorpreso, data la mia formazione professionale, dall'esortazione del Pontefice (pagina 68) a moderare l'intensità dei condizionatori d'aria: per risparmiare l'energia assorbita; aggiungo: per risparmiare la salute restante. Ricordo, a proposito, che alla potenza frigorifera utilizzata si aggiunge quella elettrica consumata, la somma é la potenza termica diffusa nell'ambiente esterno, quello di tutti. [2]
Nel rispetto delle leggi della termodinamica, ricordiamo che nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma. Compresa la materia originaria in natura, che viene lavorata con strumenti, a loro volta prodotti con altre materie: e così via esprimendo una concezione globale dell'energia, cioè l'emergia. [3]

Bacigalupo

Un ultimo pensiero, privato.
Nel 1956 ero Allievo Ufficiale a bordo del transatlantico "Conte Grande", capolinea Buenos Aires.
Assieme ad un collega avevo il compito di accogliere ed illustrare i punti caratteristici della turbonave: moltissimi erano i visitatori soprattutto giovani figli di emigrati italiani.
Chissà se ho incontrato allora Giorgio Mario Bergoglio?







Legenda

[1] Patto e Impatto - (2 dicembre 2004)
[2] Il paradosso climatico - (19 agosto 2003)
[3] La Madre di tutte le Energie - (11 maggio 1998)






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