Dietro le quinte
La distinzione nasce nel teatro ove alla ribalta reale dei protagonisti recitanti si unisce...
a cura del cap. d. m. Emilio Giuliano Bacigalupo
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Opinioni raccolte e suggerite quale spunto di riflessione
Energy and Civilization

Definizione artistica per significare che alla base di molti successi visibili vi é la bravura di alcuni collaboratori senza immagine di notorietà. La distinzione nasce nel teatro ove alla ribalta reale dei protagonisti recitanti si unisce il prestigio dell'autore e del regista, del coreografo e dello scenografo: più in ombra il personale restante come il macchinista, l'addetto al sipario ed alle luci; magari ai cambi dei cinque fondali, appunto le quinte.
Avendo "ignobilmente interpretato" questo insolito ruolo nell'incosciente spensieratezza dei 19 anni di allora, vorrei rivisitare l'episodio con qualche documento vetusto e con il nostalgico omaggio alle persone presenti sul palcoscenico: tra cui il compagno di studi Osvaldo Cai.
La classe V°B dell'Istituto Nautico "San Giorgio" di Genova si stava preparando all'esame conclusivo per diplomarsi aspiranti Capitani Direzione Macchine.

Balletto: una foto storica


Il nostro professore di Italiano, Cesare Lunardi, era anche docente di Spagnolo all'Associazione Linguistica Internazionale, collega della dottoressa Ina Cianfrini: entrambi impegnati nella regia per rappresentare il 20/5/1953 al teatro genovese "Eleonora Duse" la commedia "Perfume de Andalucia".

Perfume de Andalucia


La trama in breve: il cavaliere Don Alvaro giunge a Arenales del Rio e diventa l’idolo delle fanciulle del paese che lo circondano di speranze amorose – principe dei loro sogni – con l’amarezza poi di salutarne la partenza: è l’amore che passa!
Il programma de “El Amor que pasa" comprendeva la recitazione di studenti e studentesse, queste impegnate nei brani musicali e danzanti.
Il loro aspetto grazioso si esaltava all’occhio di noi "marinai" che nelle prove tentavano "l’arrembaggio" per "fraternizzare": ma la direzione teatrale bloccava ogni nostro successo.
L'orchestra diretta dal maestro Reverberi vagliò l'estro della chitarra del mio già citato vicino di banco e del pianoforte di Renato Castrogiovanni, prossimo aspirante Capitano di Lungo Corso.
Questa é la distinzione professionale per gli ufficiali sul ponte di comando che avevano il vezzo un poco snob di chiamare "macchinisti" noi negli inferi del ventre delle navi.
Detto appellativo però mi consentì di sostituirmi al vero macchinista, indisposto alla vigilia, convinta forse la regista che tra la predisposizione agli studi tecnici vi fosse anche quella dei meccanismi teatrali. Manovra dei quali invece pasticciai alquanto, governando luci e tendaggi in modo da incrementare risate e lazzi - comunque invidiosi... - di tanti studenti spettatori.
La presentatrice dello spettacolo era Paola Orlandi, giovane sorella di Nora già affermata alla radio, poi alla televisione, con il gruppo vocale "quattropiùquattro". Questa ragazza interpretava anche l'avvincente "danza del fuego" di De Falla e con le compagne altri brani di musica che venivano "coloriti" turbinando attorno al citato "tocador de guitarra flamenca"!
Il fascino di questa lingua e di questi ritmi lo ho ritrovato, esaltato, naviganndo nei tre anni successivi lungo le coste del centro-sud America, prima e dopo il canale di Panama; sia allo radio che nelle soste nei porti ove si danzava anche il nascente “chachacha".
Dopo tanta nostalgica allegria andammo quasi tutti in mare e molti successivamente a terra con le apprezzate referenze di esperienza termodinamica, di organizzazione pragmatica, di decisionismo razionale. Ci siamo riuniti in pranzi conviviali in più occasioni, l'ultima (31/5/2003) nel 50° anniversario del diploma al Porto Antico di Genova: l'appello di classe - alcuni "assenti ricordati" - ha rinverdito l'amicizia solidale, nata e cresciuta in gioventù, grazie anche a professori stimati; come testimoniato in questo sito nell'articolo n° 15 .
Colgo l'occasione per ricordare come l'abilità navale ligure é di vecchia data - gloriosa la Repubblica marinara di Genova - e diede lustro non solo a Cristoforo Colombo: in precedenza Lanzerotto Maloncello raggiunse le Canarie e l'isola vulcanica di Lanzarote ne deriva il nome. La "Scuola Nautica Governativa", istituita nel 1827 con Regia Patente dal Re di Sardegna Carlo Felice, venne poi chiamata "Istituto Reale di Marina Mercantile" nel 1865 e dopo altre modifiche divenne "Istituto Nautico San Giorgio"

Albero nel cortile - Istituto Nautico San Giorgio di Genova


Il quinquennio di studi é completato da esercitazioni pratiche di vario tipo perché navigando serve la massima autonomia nell'affrontare qualsiasi imprevisto: quindi occorre apprendere quanto più possibile per vivere - talvolta sopravvivere (vedere articolo n° 6 ) - con attitudini a reagire con il miglior autocontrollo. Persino a vincere da ragazzo il timore a salire e scendere sulle sartie e sostare sui pennoni dell'albero nel cortile della scuola.

Resterà in Piazza Palermo come reperto storico o verrà recuperato nella nuova sede portuale?
Albero nel cortile - Istituto Nautico San Giorgio di Genova


Tornando al significato del titolo, la vita può essere premiante e premiata anche dietro le quinte - sebbene oggi si cerchi più di apparire che di valere – ma la casualità e l’impegno, magari il merito, possono giocare ruoli giocosi, inaspettati ed inconsueti, persino a persone seriose: come prossimamente diremo in “Davanti le quinte".


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"Dietro le quinte" all rights reserved - 29 gennaio 2007
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