Peccati sociali
...tra etica e diritto, tra morale e dovere.
"Segno" dei tempi: un'opinione laica non esclusiva, ancor più un'impegnativa spirituale.

a cura del cap. d. m. Emilio Giuliano Bacigalupo
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Opinioni raccolte e suggerite quale spunto di riflessione
Energy and Civilization

Provo a definire peccati sociali quelli, da leggeri a gravi, realisticamente impuniti dai codici civile e penale, anzi sovente interpretati come valori di abilità e successo.
Peccati in apparenza modesti possono essere i comportamenti interpersonali disturbati da contrasti, magari più formali (di carattere) che sostanziali (di interesse). Casi tipici e diffusi i rapporti condominiali, già descritti nel precedente "Un condominio sospeso" (ed anche ne "Il prossimo è vicino").
In breve: ben vada ai bisognosi lontani l'assistenza partecipativa dei volonterosi, oltre quello dei missionari, ben venga però anche quella tra abitanti della casa e dintorni; cioè un atteggiamento disponibile contro l'indifferenza, a favore delle reciproche necessità esistenziali.
Altri esempi: chi specula sulla generosità altrui dichiarandosi indigente; chi nel supermercato pesa un prodotto e dopo con malizia ne introduce ancora; chi per strada si comporta incivilmente, dal pedone ai guidatore, sapendo della propria superficialità raramente sanzionata.
Ogni autoimpunità, già rimarchevole in sé, diviene pericolosa per il contagio comportamentale ad altri di debole educazione civica, favorendo così incidenti la cui gravità è in parte addebitabile a modalità trasgressive ancorché permesse.
Salendo di livello si dovrebbe stigmatizzare l'affannosa corsa al potere ed al protagonismo, simboli fallaci di meritocrazia ed efficienza, spesso causa ed effetto corrosivi della nostra società quando la carenza di scrupoli e di professionalità degrada l'affare in affarismo.
Favoritismo verso parenti e raccomandazioni per chi possa ricambiare i favori escludono molti meritevoli che vegeteranno in famiglia salvo trovare soddisfazioni all'estero.
Ancor più in alto nella "scala dei peccatì", punibili soltanto dal giudizio morale, quelle operazioni finanziarie consentite da regole conniventi per accumulare ricchezza "a tutti i costi": ovviamente degli altri, fiduciosi ed ignari. La storia attuale dimostra ma, purtroppo, non insegna, o meglio l'umanità non apprende.
Infine quel che agli occhi di tanti parrebbe il riconoscimento di abilità dirigenziale, privata e soprattutto pubblica: emolumenti sproporzionati ai meriti, contrapposti a stipendi ridotti dei loro collaboratori a cui debbono il proprio successo. Ciò non sembrerebbe rientrare nel titolo, ma per un'ampia motivazione vedere "Il morso di Pluto". In sintesi: aumentando la divaricazione retributiva del corpo sociale, specialmente in tempi di crisi, si deprimono le potenzialità di massa alimentando inquetudini reattive, poco auspicabili con questa politica diseducativa.
I peccati sociali, pur esulando da interventi giuridici, restano una turbativa etica anche dovuta a carenza di buon senso e di buon gusto, un degrado del vivere civile sottovalutato, forse non percepito e preoccupante per il futuro della comunità.
I peccati sociali sono tanti, qui soltanto alcuni, spesso ignorati dagli stessi peccatori: ma indulgere a tolleranza impunita incrementa la furbizia elevata a virtù.

[Effetti di buon governo (particolare)]


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