Trattamento endoscopico della sindrome del tunnel carpale

La sindrome del tunnel carpale (STC)

La sindrome del tunnel carpale è la più frequente delle sindromi canalicolari compressive ed è responsabile di una sofferenza del nervo mediano a livello del canale osteofibroso costituito dalle ossa del carpo e dal legamento trasverso (LTC) disposto trasversalmente a ponte sopra di esse.
Ampiamente diffusa nella popolazione femminile, predilige l'età perimenopausale ma può insorgere anche durante la gravidanza. Accanto all forma idiopatica, la STC può comparire come manifestazione collaterale nel corso di malattie disendocrine e metaboliche e come complicanza di fratture del polso.

Trattamento tradizionale a cielo aperto

Il trattamento chirurgico a cielo aperto consistente nella sezione del legamento trasverso del carpo e nella sinovialectomia dei tendini flessori.
Esso garantisce buoni risultati nella maggioranza dei casi, ma può presentare lo svantaggio di una difficoltosa guarigione della cicatrice palmare con formazione di aderenze e disestesie residue disturbanti per il paziente. Tale metodica permette comunque una visione completa del tunnel carpale e del nervo mediano. Inoltre permette una sinovialectomia più estesa dei tendini flessori

Trattamento endoscopico

Il trattamento endoscopico viene effettuato attraverso una mini-incisione al polso e l'impiego di un sistema ottica-sonda munita di tagliente integrato. Tale procedura (metodica di Agee) è impiegata di routine nel notro reparto e ci pare superiore alle altre metodiche endoscopiche proposte (Chow, Menon).

Questa tecnica presenta il vantaggio di una sezione rapida e precisa del legamento, di una guarigione più rapida della cicatrice, e di un precoce ritorno alle attività da parte del paziente e per tale motivo è meglio accettata psicologicamente.
Tale metodica non è però scevra da rischi di lesioni iatrogene e non è attuabile con sicurezza in caso di forme con sinovite molto marcata dei tendini flessori (in pazienti reumatoidi).
In ogni caso va tenuto presente che i risultati a distanza delle due metodiche, valutati clinicamente e in base ai parametri elettromiografici, sono pressochè sovrapponibili.


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